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Visualizzazione dei post da gennaio, 2016

Madre surrogata?

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«Mi chiamo Natasha, ho ventinove anni, sono sposata da undici e sono mamma di un bambino di nove (…). Sono una macchina perfetta per procreare. Non lo dico io. Me lo ripetono i medici della clinica Biotexcom di Kiev, una delle più famose strutture in cui è possibile praticare la maternità surrogata (…). Io ho un solo figlio, la più grande gioia della mia vita. Gli altri che ho messo al mondo sono i figli di qualcun altro. Non mi ricordo né il giorno in cui sono nati né se erano maschi o femmine, nemmeno quanto pesavano. Non mi interessava e non mi interessa. Questi bambini non hanno niente di me, non hanno il mio Dna, non verranno educati da me. Io li ho solo partoriti, ho aiutato chi naturalmente non lo poteva fare» [1] Nel momento in cui è stata intervistata, Natasha era alla quarta gravidanza , stava aspettando i gemelli di una coppia tedesca. Racconta a Serena Marchi:   «Durante le gravidanze che faccio per altri genitori non penso mai: “Questo figlio è mio, me lo tengo”, pe...

Gesù è capace di simpatizzare con chi “fugge” oggi.

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Lettura dal Vangelo di Matteo capitolo 2, versetti 13 a 23.  Anche la famiglia terrena di Gesù ha sperimentato l'  emigrazione. Mediante l’avviso di un angelo in sogno a Giuseppe, il Signore provvede guida e quindi protezione dal tentativo di Erode di arrivare al bambino Gesù e di così eliminarlo. Tutto questo era stato già profetizzato e quindi anche in queste difficoltà, la scrittura si adempie fedelmente. Certamente Dio poteva intervenire diversamente, eliminando Erode da subito, ma nelle Sua divina sapienza e sovranità, Dio lascia che la famiglia sperimenti tutti i disagi di un viaggio, di sentirsi perseguitati, stranieri poi in Egitto imparando la completa dipendenza da Dio. Immagino come fossero quei anni in Egitto. Immagino le enormi difficoltà di sistemarsi, trovare un riparo, andare a fare la spesa. I doni lasciati precedentemente dai magi, saranno stati utili in quei momenti di disagio. Immagino la frustrazione, la paura e la pazienza di saper aspettare i tem...