Madre surrogata?
«Mi chiamo Natasha, ho ventinove anni, sono sposata da undici e sono mamma di un bambino di nove (…). Sono una macchina perfetta per procreare. Non lo dico io. Me lo ripetono i medici della clinica Biotexcom di Kiev, una delle più famose strutture in cui è possibile praticare la maternità surrogata (…). Io ho un solo figlio, la più grande gioia della mia vita. Gli altri che ho messo al mondo sono i figli di qualcun altro. Non mi ricordo né il giorno in cui sono nati né se erano maschi o femmine, nemmeno quanto pesavano. Non mi interessava e non mi interessa. Questi bambini non hanno niente di me, non hanno il mio Dna, non verranno educati da me. Io li ho solo partoriti, ho aiutato chi naturalmente non lo poteva fare» [1] Nel momento in cui è stata intervistata, Natasha era alla quarta gravidanza , stava aspettando i gemelli di una coppia tedesca. Racconta a Serena Marchi: «Durante le gravidanze che faccio per altri genitori non penso mai: “Questo figlio è mio, me lo tengo”, pe...