Cosa dice la Bibbia del digiuno?
La mia riflessione è scaturita da alcuni avvenimenti accaduti
ultimamente e di alcune conversazioni con persone che stavano a
“digiuno” sul digiuno cristiano.
· Iniziamo leggendo 3 brani.
1. Ester 4:13 a 17. Un evento nazionale.
2. Matteo
4: 1 a 4. 6: 16 a 18. Pratica e
istruzioni del Signore Gesù.
3. Atti 13: 1 a 4. La chiesa primitiva che
digiuna.
Alla luce di questi brani voglio che ci
poniamo delle domande.
1. La Bibbia ne parla a sufficienza del digiuno
da poterlo considerare seriamente nella mia vita?
2.
Il digiuno è un comandamento?
3.
Qual’ è lo scopo del digiuno?
4.
Lo posso fare?
1.
La Bibbia ne parla a sufficienza del digiuno da poterlo considerare
seriamente nella mia vita?
John Wesley
affermava “Alcuni hanno esaltato troppo il digiuno a tal punto da oltrepassare
ogni ragione e insegnamento biblico, altri invece, lo hanno pienamente
disgregato”.
In una cultura come la nostra dove
si aprono in continuazione i centri commerciali, le pizzerie, luoghi dove si
può mangiare ad ogni orario, supermercati strapieni di cibi diversi, sprechi e
superconsumi, il tema del digiuno è stato ed è una motivo di dibattito sia
nella chiesa che al di fuori. Nel suo libro che ho studiato alla scuola biblica
“La celebrazione della disciplina” Foster afferma di aver fatto una ricerca
accurata e di non aver trovato nessuna pubblicazione o libro tra il 1861 e
1954, un periodo di circa 100 anni dove solo ultimamente questo soggetto sta
andando alla ribalta.
Se tu fai una scansione della
Parola di Dio, troverai tanti passi che parlano del digiuno ma nonostante ciò
nel corso dei secoli questa disciplina spirituale è stata, ed è ancora poco praticata,
perché?
La ragione può essere duplice:
1. Il digiuno ha avuto e forse lo
ha ancora una cattiva reputazione per il cattivo uso e pratica forzata
soprattutto durante il Medio Evo. In quel periodo ci fu una calo forte di
contenuti cristiani, la fede non era viva e allora si cerco di far apparire
l’esteriore con diverse cose, le costruzioni di grandi edifici per la chiesa e
tra l’altro anche l’imposizione e la pratica del digiuno. Chi lo praticava
cercava di voler acquisire qualche potere speciale e di mortificare se stesso
accompagnato alla flagellazione. Una spiritualità falsa accompagnata da atti
estremi come la reclusione, l’abbandono al coinvolgimento nella vita sociale e
quindi anche il digiuno. Questa è una ragione.
2. L’altra può essere la grande
propaganda di oggi che se non hai tre pasti completi e enormi al giorno, spuntini
vari nel mezzo, noi non mangi abbastanza. Chi cerca di praticare il digiuno
allora è obsoleto, antiquato, si priva di qualcosa che alla fine merita. Se non
mangi, salti qualche pasto, si pensa,
allora non puoi andare a lavorare oppure ti farà male alla salute. Tutte
notizie false e da ricercare in profondità. È stato invece provato da medici
che il digiuno, praticato nel giusto modo, ha dei benefici fisici notevoli. Se la Bibbia parla così
tanto del digiuno, allora, per me stesso e per noi tutti, dobbiamo valutare
questa disciplina antica quanto è antica La Parola di Dio. Personaggi come
Mosè, Davide, Elia, Ester, Daniel, Anna la profetessa, Paolo, Gesù, la chiesa
primitiva, ma uomini nella storia della chiesa come Martin Lutero, Giovanni
Calvino, John Knox, Jonathan Edwards e altri lo hanno fatto.
Interessante notare che il digiuno non è una pratica esclusiva del Cristianesimo. Tutte le religioni
principali del mondo la praticano e personaggi storici del passato come
Aristotele, Platone, Socrate ecc.
In tutta la scrittura allora il digiuno si riferisce
nell' astenersi dal cibo per scopi spirituali. Non altro, gli obiettivi sono
prettamente spirituali. Quando parliamo di cibo parliamo di tutto solido e
liquido, ma c’è l’eccezione dell’ Acqua. In
Luca 4:2 nei 40 giorni del digiuno di Gesù capiamo che satana lo invoglia a
mangiare e si capisce che l’astensione era di cibo e non dall’acqua. Certe volte
nella Bibbia abbiamo dei casi singoli di astensione parziale come Daniele che in 10:3 “ Non mangiai nessun cibo prelibato; né carne né vino entrarono nella
mia bocca e non mi unsi affatto sino alla fine delle tre settimane.” Non ci viene della la
ragione, perché non un digiuno completo, ma forse i suoi incarichi politici
glielo vietavano.
Ci sono altri casi nella
Scrittura di digiuni “completi, totali” di cibo e acqua. Questo indica
l’urgenza e il bisogno in gioco, provocando così un atteggiamento del genere.
Abbiamo letto in Ester 4 che li c’era in gioco la salvezza di un intera
nazione, Paolo in Atti 9:9 dopo aver incontrato Gesù, per 3 giorni non tocca
nulla. Poiché il corpo umano non può andare avanti per più di 3 giorni senza
acqua, Mosè ed Elia intraprenderne un digiuno completo di 40 giorni in
Deuteronomio 9:9 e 1 Re 19:8. Qui capiamo che qualcosa del genere, un digiuno
completo senza cibo ed acqua è qualcosa di sopranaturale e comandato solo dal
Signore.
Nella maggior parte dei
casi, vediamo che il digiuno è una
questione privata, personale tra l’individuo e Dio, qui non stiamo stamattina
a giudicarci, a dire, quando e come digiuniamo. È una cosa personale come lo è la
preghiera e la meditazione biblica. Tu non sai e non sei tenuto a sapere quando
e quanto tempo ho pregato e letto la Bibbia ieri, è tra me e Dio. Viene
riportato nella Scrittura e per la nostra conoscenza (Mosè, Davide, Elia ecc)
per il nostro ammaestramento.
Nella Legge Mosaica, nel Libro
del Levitico capiamo che al 23:27 il digiuno diventava una questione nazionale,
pubblica, nel giorno dell’espiazione"Il decimo giorno di questo settimo
mese sarà il giorno delle espiazioni; avrete una santa convocazione, vi
umilierete e offrirete al SIGNORE dei sacrifici consumati dal fuoco.” Tutti si umiliavano
e erano addolorati per i loro peccati praticando anche il digiuno.
Oppure in certe emergenze
nazionali come Gioele 2:15 “Sonate la tromba a Sion, proclamate un digiuno, convocate
una solenne assemblea!”
Quando Giuda fu invasa,
il re Giosafat chiamò un digiuno come in 2 Cronache 20:1 a 4. Come risposta a
Giona, dopo la predicazione a Ninive, un intera nazione si umiliò e digiunò. Nella
storia Biblica e quella della chiesa, quando dei seri problemi o questioni da affrontare
sono presenti allora c’è una valida ragione per proporre un digiuno e momenti
di preghiera.
Purtroppo come tutte le
cose, anche il digiuno ha subito una distorsione, si è praticato male. Ai tempi
di Gesù sulla terra i farisei si gonfiavano dicendo che loro digiunavano 2
volte alla settimana (Luca 18:12). Infatti Gesù richiama questo atteggiamento
nel passo letto incluso nel sermone sul monte. I farisei erano zelanti a modo
loro nel digiuno fissato il mercoledì è venerdì, nella loro legge.
2. Il digiuno è un comandamento?
Molti hanno parlato e
hanno commentato questa domanda dando una risposta. Ho letto qualche testo
oltre che a dare la mia risposta
personale. Quando interroghiamo Gesù sulla questione, Egli ne parla soprattutto
nel contesto del Sermone sul monte. Egli sta insegnando in una sezione dove
parla anche di dare e della preghiera. Quindi assumiamo che le devozioni della
disciplina cristiana sono la preghiera, il dare e il digiuno. Nel suo
insegnamento Gesù ci fa capire che il digiuno non ha un importanza minore della
preghiera e del dare, ma sono sullo stesso livello. La cosa che sorprende è in
Matteo 6:16, Gesù insegna - “Quando
digiunate”. Non sono imperativi, comandamenti ma le sue istruzioni seguono una
pratica che era usuale e normale per il suo uditorio.
Martin Lutero commentando
questo passo afferma “non era intenzione
di Cristo di rigettare o disprezzare il digiuno, ma era l’intenzione di
ristabilire un digiuno fatto per bene”.
Gesù non dice “Se
digiunate” o “Dovete digiunare”, ma “quando digiunate”.
Un altro brano
interessante è Matteo 9:14 a 17. I discepoli di Giovanni lo interrogano circa
il digiuno; i farisei digiunavano e quelli di Giovanni il Battista pure, ma i
discepoli di Gesù no! La risposta di Gesù è emblematica “Possono gli amici dello sposo far cordoglio se lo sposo è con loro?,
Ma verrà il giorno che lo sposo sarà loro tolto e allora digiuneranno.” Ver 16.
Sappiamo chi è lo sposo,
Gesù. Li era il tempo di festeggiare e non digiunare, poi alla morte di Gesù,
li era il momento di digiunare, nell’era della chiesa, allora si digiuna.
In questo passo e in quel del Sermone Sul monte vediamo che Gesù non
ordina un digiuno, ma è una questione tecnica delle parole, il fatto sta che
Gesù afferma il digiuno, dà una sterzata contro una pratica sbagliata e
addirittura ci dice quando i suoi discepoli saranno chiamati a digiunare,
nell’era della Chiesa, cioè oggi!
Oggi si dà molta enfasi sul dare, sui soldi, ed è importante
capitemi bene, io vivo per fede, delle offerte,
ma nella Bibbia abbiamo più evidenza del digiuno che nelle offerte.
Nel suo
libro "la celebrazione della disciplina" Foster, l’autore, commenta questo fenomeno “Forse nella nostra società di
oggi, il digiunare ci costa un più, è un sacrificio personale, più che dare un offerta” Se ci pensi un po’, può darsi che ci troviamo
d’accordo con questo fratello.
3. Lo scopo del digiuno.
Abbiamo
già detto che lo scopo del digiuno è spirituale. Gesù sonda allora i motivi
che stanno alla base in Matteo 6: 16 a 18 che abbiamo letto. In sintesi, Gesù
dice che usare le buone cose per poi trasformarle a nostro favore è una falsa
religione. Non solo le persone cercavano di apparire, farsi vedere che
digiunavano e apparire religione e spirituali, ma poi si può cadere in un
pensiero che io digiuno per convincere Dio per ciò che io voglio. Digiunare non
significa portare Dio sui nostri sentieri e farlo operare a piacere nostro. Il
digiuno deve essere centrato su Dio. Deve essere un desiderio che Dio mette nei
nostri cuori e le motivazioni devono scaturire da Lui.
Esempio:
Anna la profetessa in Luca 2:36,37 “Vi
era anche Anna, profetessa, figlia di Fanuel, della tribù di Aser. Era molto
avanti negli anni: dopo essere vissuta con il marito sette anni dalla sua
verginità, era rimasta vedova e aveva raggiunto gli ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio e serviva
Dio notte e giorno con digiuni e preghiere.”
Ecco
un sano atteggiamento di cuore.
Dio
riprese l’atteggiamento sbagliato in un'altra occasione in Zaccaria 7:5 "Parla
a tutto il popolo del paese e ai sacerdoti, e di': "Quando avete digiunato
e fatto cordoglio il quinto e il settimo mese durante questi settant'anni,
avete forse digiunato per me, proprio per me?
John
Wesley affermava “Facciamo si che il
nostro digiuno sia fatto al Signore con i nostri occhi rivolti a Lui, con le
nostre intenzioni sia unicamente poter glorificare nostro Padre che è in
cielo”.
Questa
è la prima cosa da vedere, il digiuno è centrato e svolto con lo sguardo al
Signore. Il secondo è rivolto a noi. Cioè, il digiuno spesso rivela in quale
condizione spirituale ci troviamo. Più che qualsiasi altra disciplina il
digiuno rivela le cose che realmente ci controllano e ci dominano. Perciò è importante
per poter somigliare sempre di più a Gesù. La nostra vita ordinaria può a volte
farci incamerare e assorbire peccati, atteggiamenti che nel momento del
digiuno, possono venire fuori.
Esempio.
Salmo 69:10 Davide affermava “ho umiliato l’anima mia con il digiuno”. Se
dentro di noi ci sono rabbia, gelosia, paura, amarezza, voglia di impressionare
Dio con i nostri sforzi, durante il digiuno, verranno fuori.
A
volte quando siamo in peccato, per esempio abbiamo accumulato rabbia in noi
stessi, associamo la fame del digiuno alla rabbia, siamo scocciati perché non
mangiamo, ma poi li lo Spirito Santo ci punta il dito e ci fa capire che non è
dovuto al digiuno, ma alla rabbia accumulata per altre ragioni. In tal caso
possiamo gioire e non buttarci giù, perché Gesù, la sua potenza guaritrice è
disponibile per noi.
Il
digiuno ci aiuta capire che abbiamo bisogno di equilibrio nella vita
spirituale. Nel digiuno siamo ricordati che ciò che ci sostiene e ci fa vivere
non è altro che la Parola di Dio (Matteo 4:4). Il cibo certo è utile, ma ciò
che ci sostiene veramente è Dio per cui il digiuno non è tanto l’astenersi dal
cibo, ma il celebrare cosa? Che possiamo essere sostenuti dalla Parola di Dio!
Il digiuno è una celebrazione e non un dramma o cosa negativa perciò diceva di non
apparire malinconici ma gioiosi. Quando i discepoli portarono del cibo a Gesù,
assumendo che fosse affamato Egli cosa disse in Giovanni 4:32 e 34
Ma egli disse loro:
"Io ho un cibo da mangiare che voi non conoscete".
Giovanni 4:33 Perciò i discepoli si dicevano gli uni gli
altri: "Forse qualcuno gli ha portato da mangiare?"
Giovanni 4:34 Gesù disse loro: "Il mio cibo è far la
volontà di colui che mi ha mandato, e compiere l'opera sua. “
Esiste una dimensione
spirituale che per poterla apprezzare e gustare i benefici dobbiamo soltanto
trovarci dentro. Essere in un tale
rapporto con Dio, stretti, vivere per Lui, acquisire le sue benedizioni
spirituali che fanno parte non di questo mondo. Gesù lo viveva (Giovanni 4) e
vuole darci delle indicazioni, suggerimenti come fare. Gesù era sorretto dalla
potenza di Dio. Gesù era motivato dalla potenza di Dio. Egli Dio, ma anche
uomo, non mezzo uomo, ma uomo al 100% come te e me. Gesù viveva questa
dimensione e perciò in Matteo 6 ci consiglia di assaporare i benefici
spirituali di un corretto digiuno.
Numerose sono le persone
che hanno beneficiato del digiuno, in un modo regolare, sporadico o
corporalmente con altri credenti. Magari in momenti di decisioni importanti,
cercare una guida nella vita, liberazione dal peccato, delle rivelazioni
particolari, salvezza per la propria vita, elezioni di guide di chiesa, un
matrimonio in pericolo ecc.
4. Lo posso fare?
Paolo in 2 Cor. 11.27 “spesso in digiuni”. (nella Bibbia non troviamo
un giorno fissato). Ciò
che indica è l’associazione con la preghiera. Se decidessimo di farlo insieme,
allora fa senso accompagnarlo con un evento di preghiera.
Praticare
il digiuno richiede anche una certa conoscenza. Per esempio chi ha dei problemi
di salute come patologie particolari dovrebbe consultare un medico prima. Chi
non dovrebbe proprio, sono persone con diabete,
problemi di cuore, donne in attesa e altri.
Non
è che domani ci mettiamo li a digiunare per una settimana. Prima di correre
bisogna imparare a saper camminare. Vale lo stesso per il digiuno.
Si
inizia con un periodo di “digiuno parziale” per 24 ore. Molti lo fanno da un
pranzo all’altro. Bere succhi di frutta freschi è l’ideale. Fare questo una
volta a settimana per diverse settimane e poi si applica il principio della
progressione, cioè se decidi, se il Signore ti mette in cuore di avere un
digiuno totale e più giorni va fatto progressivamente. Esteriormente andiamo
avanti con la nostra giornata e cose da fare ma internamente saremo
concentrati, avremo uno spirito di adorazione, cantare al Signore e
intercessione.
Attenti-
per chi lo vuol fare, rimane una faccenda privata! Quindi da non pubblicizzare il proprio digiuno sui social networks!
Patrizio Z
Commenti
Posta un commento