La conclusione perfetta. Apocalisse 21 e 22. Terza parte. La gran città!

L’apostolo Giovanni nel capitolo 21 e 22 del libro dell'Apocalisse ci fornisce una serie di informazioni e di dettagli dello stato eterno incominciando dal capitolo 21:1 con “vidi nuovi cieli e nuova terra..”  
In questi due capitoli troviamo la conclusione di temi che ricorrono tutta la Scrittura, nella sua narrativa biblica, iniziando dalla Genesi. Questo per me è affascinante! Cioè qui vedo la conclusione “perfetta” di temi che ho visto la loro nascita e sviluppo in tutta la Scrittura.

Un altro tema ricorrente nella scrittura è la città. Le città sono luoghi dove la popolazione è concentrata e vive la sua aggregazione sociale. Una città che come spesso Dio fa nella sua Scrittura, prende ciò che non è santo, la trasforma in qualcosa di diletto (Apocalisse 20:9). Le città sono luoghi per tanti, da dover scappare e rifugiarsi in campagna perché queste raccolgono tanta gente, immoralità, concentrazione di peccato e malvagità. Nella Genesi abbiamo la città di Babele in Genesi 11, tema di disobbedienza e peccato contro Dio con la costruzione della torre. Nel capitolo precedente abbiamo l’elenco di diverse città dove gli uomini si stanziarono, fondarono, moltiplicarono sempre più popolando la terra. Ci sono città che vanno contro Dio come Babilonia e Ninive nei rispettivi libri dei profeti di Daniele e Giona. Daniele prega a Babilonia, segno di città contro Dio ma con il volto rivolto a Gerusalemme, la città di Dio. Ecco che questo contrasto prosegue nella  Scrittura. E’ nelle città che Paolo negli Atti degli Apostoli che va, predica la parola, i discepoli sono chiamati. In Apocalisse la città è Babilonia, descritta come la grande prostituta al capitolo 18. Ma prima è Gerusalemme la città fondata dal popolo di Dio, benedetta da Dio con il patto, il luogo dove risiede il re, il tempio e dove c’è lo sguardo di Dio. Ecco che qui in Apocalisse 21 e 22 il tema della città è completato. Non più una città corrotta, ribelle, ostile, un posto pericoloso dove viverci perché non c’è Dio, ma ora senza le porte segno di assenza di pericolo (ver 9 a 27), adorna di materiali preziosi, fondata sui santi apostoli, città che dalle pietre che richiamano il pettorale del sommo sacerdote del VT, fa capire che è una città con la presenza diretta di Dio e dell’Agnello. Ezechiele  cap. 48 finisce con “il Signore è là”.
Nel frattempo preghiamo e raggiungiamo le nostre città. Napoli è una grande città. Ninive era allora una grande città. Dio mandò Giona a Ninive. Oggi Dio manda i suoi operai a Napoli per raggiungerla con il messaggio della salvezza. Puoi unirti a chi nella tua città sta intraprendendo un'azione evangelistica per proclamare il Vangelo di Gesù Cristo? 

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