La fine perfetta, Apocalisse 21 e 22, undicesima parte "il fiume dell'acqua della vita"

“… inizia dalla fine. La conclusione di una storia è una buona guida che rivela le principali tematiche ed idee… i capitoli finali dell’Apocalisse si pongono come una finestra tramite il quale possiamo identificare le tematiche principali della narrativa Biblica” T. Desmond Alexander.

L’apostolo Giovanni nel capitolo 21 e 22 ci fornisce una serie di informazioni e di dettagli dello stato eterno incominciando dal capitolo 21:1 con “vidi nuovi cieli e nuova terra..”  

In questi due capitoli troviamo la conclusione di temi che ricorrono tutta la Scrittura, nella sua narrativa biblica, iniziando dalla Genesi. Questo per me è affascinante! Cioè qui vedo la conclusione “perfetta” di temi che ho visto la loro nascita e sviluppo in tutta la Scrittura.

Apocalisse 22:1 parla del “fiume dell’acqua della vita”. Un fiume limpido come cristallo (senza inquinamento e senza tutto ciò che potrebbe rovinarlo!)  che scaturisce dal trono di Dio e dell’Agnello. Un fiume che procede da Dio stesso. Procede da Dio, va verso l'esterno e si dirige verso un luogo. In Genesi 2:10 si parla di un fiume che usciva dall’ Eden e che irrigava il giardino, quindi un fiume che produce vita alla vegetazione del giardino perfetto. Un giardino che non è autosufficiente per la vita, ma ha bisogno, come ogni giardino e pianta dell'acqua, ma non un acqua qualsiasi. Un acqua che scaturisce poi vita. Se le acque sono descritte così limpide, immagino come sarà la vegetazione, quanto bella e fiorente sarà il giardino con i suoi colori e profumi. 

Ezechiele 47:1,2 parla di questo fiume che scorre dalle soglie della casa del Signore. Un acqua che scorre ed è crescente fino a che il profeta deve attraversarle a nuoto (ver 5). Più avanti sempre nello stesso capitolo del profeta Ezechiele, queste acque sono utili per produrre vegetazione e rendere le acqua del mare, dove sarebbe poi sfociato, sane (ver 8). 

Tornado ad Apocalisse, questo fiume è poi relazionato all’albero della vita che troviamo in Genesi 2:9, l’albero dell’immortalità. A causa del peccato, l’uomo e la donna sono cacciati via dal giardino, dai pressi sia dell’albero che del fiume privandosene di tutti i benefici. Qui in Apocalisse 22 tutto è rimesso nel giusto posto e nei nuovi cieli e terra alla presenza diretta di Dio e dell’Agnello riappare ciò che era presente in Genesi 2. Siamo esposti ad un ambiente che non è statico sebbene saremo in un stato eterno, ma queste nozioni ci fanno capire che sarà mobile e produttivo quindi testimoniando certamente un cambiamento radicale dallo stato decaduto che l'uomo e la creazione intera oggi vive, ma comunque ci sarà una continuità con il "mondo originale" che Dio stesso in Genesi al capitolo 1 ha definito come "buono" e alla fine di tutta la creazione al versetto 31 "molto buono".

Qui abbiamo ancora un altra ragione per guardare al futuro e con allegrezza aspettare tutto questo con una certa impazienza che li tutto sarà perfetto. 

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