Sei soddisfatto?
Nel vangelo di Giovanni al capitolo 10
al versetto 10 c’è una frase che sin dall’inizio della mia conversione mi ha
colpito e mi meraviglia ancora ogni volta che la leggo “Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiamo in abbondanza”. La
mia conversione a Cristo è stata l’inizio di una nuova vita. La mia vecchia
vita, quella senza Cristo, era una vita vuota, senza direzione ma soprattutto
senza soddisfazione. Da giovane ho
provato a riempire il mio cuore con tante cose ma poi ho sperimentato il
fallimento e la frustrazione perché pensavo che quelle cose potessero
soddisfare quel vuoto che portavo dentro il mio cuore. Poiché il mio cuore era combattuto e alla
ricerca di pace interiore non ho avuto un percorso facile di studi. Mi lasciavo
facilmente distrarre da cattive compagnie, divertimenti inutili e avventure
sentimentali che mi lasciavano poi nel tempo con un profondo senso di
solitudine. Allora provai con lo sport e anche quello è stato nel tempo un
fallimento perché anche se conseguivo traguardi soddisfacenti, anche li il mio
cuore non era soddisfatto. Quando il vangelo entrò in casa nostra il mio
rifiuto fu violento sebbene il contatto con gli Evangelici diventasse più
frequente. Toccai il fondo quando dovetti partire militare perché mi ritrovai a
combattere un ambiente tutto nuovo sprofondando in un vero scoraggiamento
emotivo. Allora cercai consolazione nelle Scritture. Leggendo il vangelo di
Giovanni e arrivando al capitolo 10, fui toccato dalle parole del Signore Gesù
che si presentava a me come il Buon Pastore e come Egli potesse rispondere ai
bisogni della mia anima. Immediatamente quelle parole ricche di speranza e
soprattutto sicurezza, catturarono il mio cuore e prendendo il Signore in
Parola, cedetti che Egli era l’unico e capace di soddisfarmi nel profondo di me
stesso. Da giovane e da militare di leva, realizzai quella pienezza interiore che
non avevo mai gustato prima. Si i divertimenti, gli amici, le cose avevano un certo
valore per me, ma Gesù e la Sua meravigliosa persona divennero il centro di
tutto. Questa nuova vita che Gesù mi faceva realizzare era abbondante, piena in
quantità perché mi prometteva la vita eterna con la salvezza dell’anima
mia, e in qualità perché finalmente avevo trovato il significato e lo scopo vero della mia esistenza, che era in Dio e
nell’opera del Suo Figliuolo Gesù Cristo, morto alla croce per i miei peccati
donandomi il perdono di tutti i miei peccati. Ricordo che in quei giorni si
aprì un mondo nuovo. Anche se le sfide non mancarono come il convivere con
altri soldati e quindi testimoniare della mia fede, ricordo che avevo quella
gioia e quella pace interiore che non avevo mai provato in 22 anni.
Gesù è il mio Buon Pastore che sa di cosa abbiamo bisogno quali pecore del suo gregge. Negli anni ho fatto mia una frase che utilizzo anche quando predico il Vangelo, quella di Blaise Pascal “Nel cuore dell’uomo c’è un vuoto a forma di Dio”. Io mi sono identificato in questa frase perché quel vuoto che sentivo dentro sin da ragazzo, non l’ha colmato la mia professione, lo sport o un sogno che avevo nel cassetto e neanche una bella ragazza, ma Dio stesso, con la Sua meravigliosa e immensa Personalità che vive in me. Accanto a Lui sperimentiamo soddisfazione perché camminando in comunione con Lui possiamo ricevere il sostentamento necessario, la guida, la protezione, i consigli perché ci ama e lo ha dimostrando donando la Sua vita per noi (Giovanni 10:3, 7, 8, 11, 14). Vivere alla mercé degli altri e di altro, purtroppo ci si imbatte in questa vita in situazioni pericolose, deludenti che ci rubano la gioia, veniamo sfruttati, subiamo ingiustizie, torti e alla prima difficoltà se la danno a gambe come il nemico fa e di cui Gesù ci avverte solennemente (Giovanni 10:12, 13). In un'altra lettera, lo stesso autore scrive testuali parole “Non amate il mondo né le cose che sono nel mondo. Se uno ama il mondo l’amore del padre non è in lui. E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno” (Prima lettera di Giovanni capitolo 2: 15 e 17).
C’è stato un tempo, da ragazzo e giovane poi, che ho amato tanto il mondo e mi sono ritrovato deluso, solo e tanto insoddisfatto. Purtroppo tanti ragazzi ancora oggi vogliono fare le loro esperienze anche negative per poi dire anche la loro. Ma è davvero utile guardare il film che altri hanno già guardato, pagato un biglietto davvero salato per poi rendersi conto che quel film non era soddisfacente? Anzi dovremo fare tesoro di consigli, di chi come me ha già guardato il film dell’insoddisfazione di una vita giovanile senza Gesù e del consiglio che desidero dare a voi lettori “non andare a vedere quel film, è una perdita di tempo e soprattutto di soddisfazione”
Affidiamo le nostre vite e confidiamo nel Buon Pastore, il Signore Gesù, che ci promette una vita abbondante!
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