Fake news



Per tantissimi giovani e non, lo smarthphone è diventato un amico inseparabile. Con questo strumento possiamo fare tante cose e oramai il suo uso sta condizionando il nostro modo di vivere e di relazionarci con gli altri. Spesso mi accade di ricevere messaggi dai social da una certa fonte e poi dopo un po’ ricevere un altro messaggio dalla stessa fonte che si scusa perché la notizia o informazione appena passata è risultata “falsa”. Questa realtà mi ha fatto riflettere sulla nostra responsabilità di non essere superficiali o addirittura complici di questo modo di fare che in certi ambienti sembra essere addirittura una normalità. Nell’era della digitalizzazione il modo di ricevere e di propagare dati ed informazione cambia. Siamo allora investiti da una pioggia di informazioni che spesso risultano essere non precise o addirittura totalmente false. Alcuni consigli per evitare la diffusione di fake news (le notizie false) ci vengono forniti da Margareth Sullivan sul The Washington Pos[1]t:
  • Consulta e confronta più fonti di informazione.
  • Non condividere senza verificare.
  • Se diffondi un contenuto falso, cerca di correggere velocemente.
  • Cerca di avere un atteggiamento scettico verso l’informazione.
  • Usa il pensiero critico.
In questi consigli trovo dei principi utili che mi comunicano l’intenzione ad non essere superficiale, ma di impegnarmi a tenere alta la verità. La Bibbia ci invita a più riprese, a vivere e nell’essere promotori della verità. L’apostolo Paolo quando scrive al suo giovane discepolo Timoteo, gli dice di come comportarsi nella casa di Dio, che è la chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità (1 Timoteo 3:15). Come Timoteo, essere discepoli di Gesù Cristo, il quale dice di essere tra l’altro la Verità (Giovanni 14:6) e come parte di una chiesa locale, incarniamo delle responsabilità morali. La chiesa, l’insieme dei credenti nati di nuovo in Cristo Gesù, diventa allora una realtà dove la verità è un assoluto. In altre parole, la verità deve essere la base di ogni singolo credente nella vita quotidiana. Altrove la Scrittura ci esorta a bandire la menzogna e dire la verità al prossimo (Efesini 4:25). Il versetto inizia con la parola “perciò”. Cioè visto che ora siamo delle nuove creature in Cristo, non dobbiamo più vivere nel vecchio uomo, ma in quello nuovo che indossa abiti nuovi, tra i quali la verità.
Vivere nella verità, procacciare e darsi per la verità ha un infinità di applicazioni pratiche. Il Signore è onorato quando viviamo amicizie anche tra cristiani, nel contesto della chiesa locale che si basino sulla verità. Questo aspetto crea fiducia ed apertura nei rapporti che durano così nel tempo. Il credente come desidera vivere in un contesto sereno di trasparenza e di vera amicizia, cosi deve impegnarsi in prima persona a non diffondere informazioni o assumere atteggiamenti che vanno contro la verità del Vangelo. Certo vivere poi in un mondo dove la falsità, le mezze verità o le bugie bianche sembrano avere delle giustificazioni morali non è sempre semplice. Vivere la verità può significare anche ammettere le proprie colpe davanti alla realtà dei fatti. Significa anche ammettere umilmente quando si è impreparati a scuola in qualche materia e rimediare così con il proprio sacrificio nello studio, invece di sperare di copiare un compito in classe. Vivere nella verità può significare schierarsi dalla parte di chi è deriso, socialmente emarginato o che soffri atti di bullismo.  

In una società come quella di oggi però in fondo in fondo c’è ancora chi cerca persone vere. Cioè persone che nonostante come si muove la massa, decidono di andare contro corrente. Persone che desiderano vivere in un “modo vero” secondo un codice di comportamento che rispecchi valori importanti, tra i quali la verità. A volte ascolto commenti di qualcuno che definisce i cristiani ipocriti. La religiosità porta proprio a chiudersi in un sistema rigido di regole che poi tende a soffocare la verità. Generalizzare è certamente sbagliato. Invece vivendo una vita vera con atteggiamenti veri ubbidienti ai comandamenti del Signore, non solo si contrappone a chi vuole diffondere notizie ed atteggiamenti falsi, ma in un certo modo ci si diventa “attraenti” perché ci incamminiamo nella luce della verità. In un mondo dove il maligno che è padre della menzogna, diffonde tanta disinformazione (Giovanni 8:44),  la testimonianza di chi ama e diffonde la verità è necessaria.  Il semplice dire "Se squilla il telefono dici che non ci sono" è una menzogna coinvolgendo altri a dire la no verità! Dire la verità non è sempre facile. Si potranno correre dei rischi, affronteremo conflitti, ma vivremo da testimoni fedeli del Signore Gesù. Egli stesso è andato fino in fondo per amore della verità, sacrificandosi e soffrendo la croce diventa un esempio supremo da seguire.

Chiediamo oggi in preghiera di vivere nella verità. Se è necessario, chiedi al Signore di liberarti da situazioni o persone che non vivono la verità del Vangelo. Prega al Signore di sperimentare la guida dello Spirito Santo (Giovanni 16:13) che desidera guidarci nella verità.




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