Pregando durante il coronavirus.


Dal mese di marzo la vita di tanti è stata stravolta dall’emergenza sanitaria causata dal coronavirus. Ci stiamo ancora abituando a vivere questa “nuova normalità” e speriamo che le cose migliorino soltanto, per non tornare indietro a quei mesi di lockdown (reclusione domestica!) Durante quei mesi abbiamo si sofferto, ma in tanti hanno anche imparato ad usare strumenti che prima gli erano estranei. Tanti hanno imparato non solo cosa significasse la parola smart working, ma in realtà lavorare da casa invadendo lo spazio domestico e generando a volte tensioni nella vita familiare. Personalmente non ho mai sentito dai miei figli che volessero uscire per andare a scuola perché stanchi delle classi online. Insomma, sono stati giorni e per tanti aspetti, lo sono ancora, dove bisogna avere una buona dose di pazienza per poter vivere al passo con i tempi pieni di cose nuove e una forte motivazione per non arrendersi. Si, perché la pazienza e la perseveranza non si acquistano come oramai siamo abituati con le mascherine e i disinfettanti, ma sono alcuni degli aspetti del carattere cristiano che ci vengono introdotti nella Sacra Scrittura. 

L’apostolo Paolo scrive ad una chiesa che non aveva mai incontrato, quella di Colosse. Dal contenuto della lettera si evince che questa chiesa era formata da persone sposate, ma anche da famiglie intere. C’erano genitori e figli, probabilmente ragazzi e ragazze, che erano stati o dovevano esserlo anche adolescenti e giovani. Paolo dopo aver salutato la chiesa dice di pregare per loro illustrando anche il contenuto della sua preghiera (dei bei soggetti di preghiera quando vogliamo pregare specificatamente per una o più chiese). Al capitolo 1 ver. 11, Paolo prega che questi credenti, queste famiglie fossero fortificati in ogni cosa dalla sua gloriosa potenza, per essere sempre pazienti e perseveranti. Credo che questi due aspetti del nostro carattere, la pazienza e la perseveranza nel fattore tempo “sempre” siano aspetti importanti non solo ai tempi di Paolo, ma anche nella situazione in cui ci troviamo oramai da vivere da mesi. Come si arrivano a queste caratteristiche caratteriali? Fortificati in ogni cosa dalla sua gloriosa potenza (dunamis – cifr. Atti 1:8). Se non troviamo la sua potenza nelle situazioni invece di essere “sempre pazienti” saremo “spazientiti”. Qui Paolo non prega per una potenza che dimostri i suoi muscoli con atti chissà quali atti miracolosi, ma invece con un carattere paziente e perseverante.  Parliamo della stessa potenza rivelata nella resurrezione (Efesini 1:19, 20). 

Nella vita la perseveranza è fondamentale per non gettare la spugna quando arrivano le difficoltà, ma prosegue. Tra le varie cose che il coronavirus ci ha e ci sta insegnando è che il mondo viaggia troppo velocemente. In tanti hanno ammesso che questo stop ha fatto del bene non solo all'ecosistema, ma a riflettere sulla vita in genere e sulle relazioni intorno a noi. Perché? Se la società intorno a noi non dà troppo peso alla pazienza e alla perseveranza caratteriale, Dio invece si, perché mediante i periodi difficili come i nostri, può farci maturare caratterialmente assomigliando sempre più a Gesù, esempio supremo di pazienza e di perseveranza, fino alla morte per amor nostro. Avere dei caratteri marcati dalla pazienza e dalla perseveranza certamente ci aiuteranno ad affrontare questa “nuova normalità” da vivere con le sfide che potrebbero riguardare i nostri rapporti familiari, a scuola / università, nel mondo lavorativo, nuovi progetti, nello sport, nel servizio nella vita di chiesa, nelle nostre amicizie…..durante il coronavirus. 

Lo Spirito Santo conosce specificatamente la tua vita e le tue situazioni dove necessitano maggiormente pazienza e perseveranza. Suggerisco di fermarti un attimo e di pregare che tu possa vivere una vita cristiana fortificato in ogni cosa dalla Sua gloriosa potenza, per essere sempre paziente e perseverante.

Cari saluti!
Patrizio Z.

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