“E se piantassimo anche noi un melo?”
Si
racconta la storia che durante la pestilenza che coinvolse il periodo storico
nel quale Martin Lutero, il riformatore tedesco visse nel 1521, ad un certo
punto affermò "se il nostro mondo andasse in pezzi domani, oggi
pianterei ancora il mio melo!” Che
voleva dire? Il suo fu un tempo costellato anche da guerre civili, carestia,
corruzione, irreligiosità, ingiustizia, sembrando che "il mondo fosse
arrivato alla fine". Martin Lutero seppe confrontare le sfide del suo tempo
con le promesse del Signore conservando un atteggiamento speranzoso. A casa
nostra, i miei figli si sono dovuti adattare alle sfide dei nuovi modelli di
apprendimento. Ho due figlie che frequentano il liceo e uno all’università e vi
lascio immaginare la sfida di motivarsi quotidianamente per seguire le lezioni
in dad, studiare per le interrogazioni, riconvertendo anche spazi che li
permettono di seguire indisturbati. Nonostante siamo stati un po’ tutti risucchiati
in un questo vortice di novità ed instabilità, parlare di futuro, di progetti a
lungo termine è un argomento che quasi quasi nel presente, quello immediato,
non ci riguarda più di tanto. E’ come se tutto fosse legato al bollettino
quotidiano dei decessi, dei contagiati e se siamo ancora immuni. Mi spiego. La
pandemia ha rivoluzionato un po’ tutto e tra queste anche la concezione del
tempo. Oramai siamo così presi con le limitazioni sociali imposte che si vive una
sorta di rassegnazione tale da non riuscire a guardare ad un futuro lontano.
Ai suoi tempi Lutero volle comunque piantare un melo e noi? Nella Parola del Signore troviamo uomini e donne che hanno piantato “il loro melo”. Per essere più precisi, il Signore li incoraggiò a non mollare avendo una visione speranzosa per il futuro. Il profeta Geremia fu incoraggiato non solo a piantare ma addirittura a comprare un campo. Nel capitolo 32, Geremia fu imprigionato nel palazzo reale di Giuda dal suo re Sedechia. Geremia predicava, al contrario di altri presunti profeti, non la pace ma che il popolo Babilonese sarebbe arrivato, conquistato il paese, distrutto tutto e deportando una parte della popolazione. Geremia predicava un messaggio scomodo per le orecchie del re e di tutti gli abitanti. Nel mezzo di questo caos, il Signore disse a Geremia di fare qualcosa di strano. Il Signore gli disse di comprare un campo nei pressi di suo cugino investendo così i suoi soldi. Intraprendere un acquisto di un terreno alla luce di una deportazione, non sembrava una cosa saggia da fare. Ma Geremia comunque fece ciò che il Signore gli disse di fare. Poi Geremia mise l’atto di acquisto e diede disposizioni che fosse conservato in un vaso di terra affinché si conservasse a lungo (ver 14). Poi aggiunse “Infatti così parla il Signore degli eserciti, Dio d’ Israele: “Si compreranno ancora case, campi e vigne, in questo paese”. Il Signore rivelò al profeta che la deportazione non era perpetua ma per settant’anni. Sebbene le circostanze intorno a Geremia fossero spaventose, Dio diede al profeta visione e speranza. Dio gli annunciò che ci sarebbe stato un futuro lontano quando il popolo di Dio sarebbe tornato dalla deportazione ripopolando la terra e godendone dei suoi frutti. Dio stava chiamando Geremia ad investire nelle Sue promesse, non lasciandosi sviare da chi intorno pronunciava il contrario.
Per ciò che ci riguarda oggi, credo che l’esperienza di Geremia sia più drammatica e pericolosa della nostra. Ma questo esempio ci aiuta a sperare nel nostro tempo e ad aspettare con fiducia la realizzazione delle promesse del Signore. Sono queste che avranno l’ultima parola. Avendo creduto in Gesù Cristo come Salvatore e Signore dobbiamo prendere in parola che la nostra vita è nelle sue mani ed il percorso che faremo non gli è oscuro ma ogni giorno è davanti a Lui.
Investiamo oggi nelle promesse del Signore, magari in un modo che sembri il contrario di chi è intorno a noi che invece si lascia prendere dallo sconforto, dal cattivo umore cercando soluzioni umane ai propri problemi. Geremia comprò un campo, Lutero volle piantare un melo, tu ed io non conformiamoci al contesto attuale, fatto da false incertezze, promesse fasulle con un atteggiamento critico e tante volte aggressivo. Guardando nella Parola di Dio, rafforzati in preghiera, troveremo il giusto atteggiamento e visione da Dio che vorremmo anche noi piantare il nostro melo.
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