La sfogliatella smangiucchiata (si può dire?)

 


Da buon napoletano non posso resistere ad una buona sfogliatella. La sfogliatella (in napoletano: 'a sfugliatèlla) è un dolce tipico della pasticceria campana e si presenta in due varianti principali: può essere riccia, se preparata con pasta sfoglia, oppure frolla, se preparata con la pasta frolla. Immagina una scena: visito la città di Napoli e dopo essere entrato in una pasticceria, mi accorgo di un terribile fatto. La sfogliatella ordinata e servita è stata già smangiucchiata, cioè qualcuno gli ha dato dei morsi e toccandola prima di me. Non è più integra e piacevole da magiare. Anzi, da rifiutare! Questo episodio simpatico ma dispiacevole allo stesso tempo mi aiuta a descrivere il “dono della sessualità” che il Signore ha fatto ad ognuno di noi. Viviamo in una cultura consumista e di facile scambio nella quale anche la sessualità subisce questo effetto. Per essere sinceri, sin da quando il peccato è entrato nel mondo, come tutte le sfere della vita, anche quella della sessualità a subito le sue distorsioni.  Parlare di sesso certo imbarazza, per alcuni può diventare un tabù ma è un argomento necessario. Delegare questo argomento ai nostri educatori secolari senza il timore di Dio o lanciandosi in una caccia al tesoro tra i propri amici, potrebbe farci arrivare a spiacevoli sorprese. Con la crescita si desiderano capire tante cose e tra queste anche quella della sessualità. È un processo naturale direi, ma che va seguito alla luce della Parola di Dio. Dico questo perché se crediamo in un Dio Creatore di tutte le cose e dunque anche di noi esseri umani, siamo consapevoli che il Signore ha creato i nostri corpi e con essi il dono della sessualità. 

L’essere umano seguendo le sue passioni e rimuovendo le regole di Dio ha scatenato una serie di problemi che oggi giorno sono davanti a tutti, una confusione di genere e pratiche che non sono state progettate da Dio (Romani 1: 26 e 27). Con questo articoletto non intendo fare del moralismo, ma semplicemente vorrei incoraggiarti a capire che il nostro Creatore ci ha fatti di un dono bellissimo che scoperto nel vincolo del matrimonio. Praticarlo al di fuori di tale vincolo, non solo significa commettere un’infedeltà verso Dio, ma anche incamminarsi verso una strada per poi ritrovarsi come in quella pasticceria, assaggiare o far assaggiare un dolce già assaporato, perdendo l’esclusività del dono. Si finisce per non vivere quell’integrità che invece va riservata solo al proprio coniuge per la vita. Questo dono che il Signore ci ha fatti non va inteso come un qualcosa di fine a sé stesso, dando spazio così all’egoismo, ma goderlo con la persona amata con la quale ci si unisce in matrimonio per la vita. Certo, ci sono casi dove si è caduti davanti al Signore e cercando la grazia di Dio ci si può incamminare sulla via della riabilitazione spirituale, ma questo deve essere un incidente lungo il percorso e non una regola. Certo, capisco che nella società di oggi parlare poi di matrimonio dove la convivenza sembra avere larghi consensi, rende l’argomento più complesso da trattare. 

Il giovane Giuseppe, nella Bibbia e nel libro della Genesi 39:10, custodì gelosamente il suo dono della sessualità anche se una donna ricca e potente lo seduceva ogni giorno. Egli rifiutò di sprecarlo per un solo momento di passione rimanendo fedele a Dio. Questo rifiuto per il giovane Giuseppe significò l’imbarazzo e la prigione, conservando così la sua integrità, riservata solo alla donna che il Signore gli avrebbe preparato. Ai tempi di oggi ma anche in quelli di Giuseppe e di altri nella Bibbia, parlare di integrità, di purezza e dono della sessualità sa di antiquato ma ciò non dovrebbe scoraggiarci perché questa è la strada verso un’intimità che il Signore ha progettato per coloro che si sposassero. Se poi il Signore ti sta indicando una vita verso il nubilato o il celibato, non devi viverlo come una mancanza, cosa che purtroppo in molti ambienti fa sembrare tale. In ogni caso, la sessualità è un dono e va custodito gelosamente davanti ai propositi di Dio per la vita di ognuno di noi. Se non l’hai fatto ancora, ti incoraggio a farne un argomento di preghiera personale e a parlarne anche con un amico/a credente più maturo di te.

Cari saluti!

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