Dio dimostra tutta la sua forza e splendore nelle nostre debolezze, nelle fragilità umane.
Dalla lettura dal libro Giudici cap. 7 ver 7. “Allora il SIGNORE disse a Gedeone: "Mediante questi trecento uomini che hanno leccato l'acqua io vi libererò e metterò i Madianiti nelle tue mani. Tutto il resto della gente se ne vada, ognuno a casa sua".
Ultimamente mi sono ritrovato nella storia di un uomo del
Vecchio Testamento, il giudice Gedeone. Come poteva essere per Gedeone, a volte
ci sembra che il Signore ci metta in situazioni umanamente impossibili, proprio
nel cuore “della battaglia” senza provvedere alle risorse di cui abbiamo
bisogno, lasciandoci da soli. Probabilmente
Gedeone si sentiva così nel giorno che doveva affrontare la grande armata
nemica. La storia e la chiamata al servizio di Dio di quest’uomo è del tutto
singolare. Gedeone sembra essere famoso per il suo scetticismo ma poi notiamo
tutta la sua onestà nel fronteggiare situazioni più grandi di lui, mostrando una
fragilità come succede anche a noi. Nel capitolo in esame Gedeone dispone di
circa trentaduemila uomini mentre i madianiti erano molti di più. Il ver 12 ci
dice che erano numerosissimi come cavallette, come la sabbia del mare. Già con
questi numeri Gedeone era in netto svantaggio. Il Signore al ver 2
rimpicciolisce l’armata di Gedeone e piano piano gli da solo trecento uomini
per non far pensare che fossero stai loro bravi e vantarsi di qualcosa davanti
a questa enorme impresa. Gedeone, uno
dei giudici al tempo di Israele è chiamato da Dio a compiere un’impresa in un
tempo dove “ognuno faceva come gli pareva meglio perché non c’era Re in
Israele” (Giudici 21:25) che è il sunto dell’intero libro e che ci fa
capire l’aria che tirava a livello politico e sociale ma soprattutto a livello
spirituale. Cosa possiamo imparare?
Pensa ora alle tue situazioni quotidiane o a quelle della tua realtà. Sei consapevole delle tue debolezze e soprattutto del fatto che
tutto ciò che stai probabilmente affrontando sia troppo grande per te.
L’apostolo Paolo in 2 Cor 12:9 avendo una spina nella carne per non
insuperbire, imparò che la sola cosa che lo poteva soccorrere per essere utile,
era la grazia di Dio. Cioè nella sua debolezza poteva sperimentare la forza di
Dio. Dio ci ricorda che la sua potenza si dimostra perfettamente nella nostra
debolezza. Per Gedeone significava che il Signore non è che voleva imbarazzarlo
davanti ai nemici ma guidarlo al punto dove impara che ha sempre disperatamente
bisogno di Lui. Quando la vittoria arriva poi sarà merito della potenza di Dio
tramite le sue debolezze e non la sua.
Non dobbiamo sperare di essere chissà chi o cosa possedere
per essere strumenti per il Signore. Dio preferisce i “nessuno”, cioè coloro
che appartengono a quelle categorie che purtroppo la società di oggi applaude. Dio
dimostra tutta la sua forza e splendore nelle nostre debolezze, nelle fragilità
umane. Poniamo la nostra fiducia nel Signore in tutte le circostanze della
nostra vita seguendo la scia dell’apostolo Paolo che si vantava delle sue
debolezze, insufficienze, in necessità perché affermava..”quando sono
debole, allora sono forte” 2 Cor 12:10.
Patrizio Z.
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