Tutto può tremare...ma non il Regno di Gesù!
Ero un ragazzo quando la terra tremò in Irpinia verso le 19,35 di una domenica del 23 Novembre del 1980. Ancora oggi quelle immagini, quei ricordi sono vivi nella mente di molti e nella mia. In tanti luoghi e in tanti cuori ancora oggi ci sono segni che il tempo non toglieranno mai, anche dopo quarant'anni. Oggi abito a Serino (Av) e sono orgoglioso perchè ho visitato tanti luoghi che sono rinati dalle macerie come Sant'Angelo dei Lombardi che fu rasa al suolo. Quando ci fu quella scossa interminabile abitavo a Napoli. Quella sera eravamo a casa della nonna. I "grandi" guardavano i risultati delle partite di calcio, "noi ragazzi" giocavamo tranquilli, tanto che quando la TV fu scossa, fummo anche sgridati di non spingere il tavolino che supportava la TV. Fu il panico! Ricordo la gente impaurita intorno a me, le giornate trascorse in macchina e soprattutto i tanti giorni di scuola saltati. Da allora la nostra società, la nostra nazione, il mondo e... la nostra vita, ha subito scossoni, anche violenti, portandoci a riflettere su cosa realmente conta e come trascorrere la vita.
I destinatari di questa lettera che cito nel nuovo testamento, erano stati scossi da una violenta persecuzione a causa della loro fede da poco...cristiana. Tanti si voltavano indietro al loro vecchio modo di vivere e di professare la loro fede perché il presente era difficile ed il futuro sembrava buio. Leggiamo dal testo Sacro...Lettera agli Ebrei 12 ver 28 Perciò, ricevendo un Regno che non può essere scosso, siamo riconoscenti, e offriamo a Dio un culto gradito, con riverenza e timore!
Vivere il presente anche se subisce delle 'scosse', tenendo lo sguardo fisso sul futuro, verso il Regno di Dio che è 'antisismico'. Questo modo di fare pompa coraggio nelle avversità della vita. Perciò rimaniamo fiduciosi in Dio, continuiamo a servirlo e a fissarci sui valori celesti di cui il maestro Gesù ci ha trasmessi con la Sua vita. Gesù ci invita a "nascere di nuovo" (Giovanni 3:3) per vedere il Regno di Dio, ora in attesa ma un giorno concretamente. Gesù parlò ad un religioso come Nicodemo, uomo colto, moralmente apposto ma che se non "nasceva di nuovo" non sarebbe stato in grado di accedere al Regno di Gesù. Quella era la strada ed è anche la nostra, anche se ci sentiamo solo apposto e delle brave persone, non basta.
Tutto si scuote tranne che il Regno di Gesù. Vale la pena allora di fissarci non sul passato ma vivendo il nostro presente che anche se "scosso" come da questa pandemia, abbiamo lo sguardo rivolto verso a quell'invisibile che non subirà scosse. Questo è il Regno di Gesù, immortale, santo, eterno, giusto.... dove non ci saranno più quelle cose che purtroppo gravano sulla nostra vita di oggi causate dal peccato. Non vale la pena concentrarci sulle cose che realmente contano e di vivere le nostre relazioni basate sull'amore che Gesù ci ha trasmesso? Un amore così sacrificale che ha dato se stesso affinché tu ed io potessimo ricevere questo regno e vivere oggi con quella riconoscenza che dà sapore alla vita. Basta maturare un po' nella vita per rendersi conto che alla fine nulla, davvero nulla è scontato, incominciando dalla salute.
Tante volte ci vogliono le scosse per autenticare davvero la stabilità degli edifici. I progetti possono anche essere falsificati o addirittura i materiali usati possono risultare scadenti. Le "scosse" della vita autenticano se siamo dei cristiani "nominali" o semplicemente religiosi...perchè così fan tutti... vivendo una superficialità spirituale finchè....arriva un terremoto che mette tutto in discussione.
Adoperiamoci per una "fede antisismica" allora. Facciamo un'opera di prevenzione oggi.
Con affetto,
Patrizio
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